venerdì 14 gennaio 2011

Curarsi con le piante medicinali di giordano mazzolini


Brughiera Loc. Lago Nero-Campolino Abetone



In questo ambiente, "La Brughiera"  o "Vaccineto ", siamo sui 1700 m. slm. è possibile trovare varietà di piante dagli effetti curativi importanti; i locali lo sanno benissimo. "Il lichene " Cetraria islandica dalle proprietà balsamiche; il mirtillo nero, eccellente per migliorare la vista e l'intestino per citarne alcune.




 

 
Fino agli anni sessanta alcune famiglie contadine abetonesi utilizzavano sterco di mucca per curare il mal di denti: lo sterco veniva posto dentro un panno asciutto e applicato sulla guancia. Altri usavano la pianta di elleboro (erba nocca) per curare i maiali affetti da febbre. Molti, e gli anziani lo ricordano, si curavano i reumatismi e le sciatalgie applicando opportunamente cataplasmi di farferuggine (caltha palustris L.) sulla parte malata. Infine il “firumale”, un composto di graminacee e leguminose raccolte dopo una normale trebbiatura, veniva impiegato per calmare la tosse mediante suffumigi.

Questi metodi empirici di cure, vengono tuttora praticati soltanto da pochissimi anziani; in particolare quelli che vivono ancora in zone rurali e a contatto con la natura.

Nella consapevolezza che questo patrimonio culturale di estremo valore con il tempo andasse perso, una quindicina  di anni fa, ho cominciato ad intervistare gli anziani del luogo su l’uso delle piante medicamentose a scopo curativo.
La ricerca ha portato alla descrizione di numerose specie; ogni pianta ha il suo nome scientifico, volgare e ovviamente quello locale. La monografia è corredata di un piccolo glossario sia dei termini botanici che dei termini medici nonché di un indice analitico  delle piante descritte .  PIANTE MEDICAMENTOSE "I segreti dei nostri nonni nell'Appennino Tosco-Emiliano".                                            
Questa monografia, scritta da me alcuni anni fa , ormai esaurita; restano solo poche copie. Quindi mi accingo a pubblicare “Non solo fiori di Toscana”. Circa 200 pagine con le foto dei fiori e dei frutti più belli e caratteristici della toscana e non.
Penso di far cosa gradita ai colleghi Guide che operano nei dintorni dell’Abetone e della Maremma  toscana in particolare se, prossimamente pubblico sul BLOG AGAT alcune schede.


Foto scattata in Maremma Loc.Zona Bestiale  Agriturismo” Prati degli Orti” Montiano (Gr)

OFRIDE DI BERTOLONI
(Ophirys bertoloni Moretti)
Famiglia:       Orchidaceae        
Dove vive:  prati  aridi, garighe fino ai 1000 m. assente in Sardegna. 
Quando fiorisce:  marzo - giugno
Proprietà medicamentose: :   emolliente antidiarroica rinfrescante. Contiene amidi e mucillagini.  Si usa il  bulbo dal quale si estrae una farina, pare afrodisiaca detta “Salep”.

Curiosità:  la specie è dedicata al botanico italiano Antonio Bertoloni  nato a Sarzana  nel  1775  e morto a Bologna 1869.
Sicuramente è stato uno dei più famosi botanici italiani dell'800. Il «salep dondurma» è fatto col tubero di una  rara orchidea che in Turchia rischia l'estinzione. 
  Se ne fa larga raccolta per la preparazione di un gelato  dalle spiccate virtù afrodisiache.
                    

Giordano mazzolini

giovedì 13 gennaio 2011

Il Bucaneve

Notizie tratte da: "Non solo fiori di toscana"  di Giordano mazzolini prossimamente in edicola


BUCANEVE

(Galanthus nivalis L.)



Famiglia:   Amaryllidaceae

Dove vive:   collina – montagna  boschi umidi

Quando fiorisce: febbraio marzo

Proprietà medicamentose: Pianta velenosa  - emetica  emmenagoga ontiene l'alcaloide “Galantamina” usato nella malattia di Alzheimer.

Curiosità: Nella leggenda ,Adamo ed Eva sono collegati al bucaneve : un racconto narra che Eva scacciata dal paradiso terrestre fu presa dallo sconforto nel trovarsi su una terra buia e gelida, ma ben presto l’apparire di un bucaneve (grazie al miracolo di un angelo) le diede di nuovo forza e speranza.


 Foto scattata a Casotti di Cutigliano (PT)

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